venerdì 19 marzo 2010

Titalic

l'Italia sta affondando; è una transatlantico con lo scafo danneggiato in balia delle onde. Il capitano e la sua ciurma non se ne preoccupano sapendo che per loro e per una ristretta cerchia di vip le scialuppe di salvataggio saranno comunque garantite. Tutti gli altri si azzufferanno nella speranza di salvarsi e intanto l'orchestra continuerà a suonare stoicamente la stessa musica fino alla fine.
Non siamo più in grado di gestire il nostro paese, di giudicare la politica, la società, di esprimere un parere libero da interessi personalistici e delegare l'autorità di governo a persone che lo meritino realmente. E' ora di chiedere aiuto a qualcuno che è al fuori di questo meccanismo. Alla sinistra? e quale? La nostra sinistra avrebbe dovuto già da tempo convocare una sorta di "Stati generali" o un "Fronte popolare" con l'intento di raccogliere, sensibilizzare e accordare le varie classi sociali per apportare quel rinnovamento sociale, politico, economico che idealmente inseguiamo da 20 anni. Nulla di tutto questo, la meta è ancora invisibile.
La sinistra è immobile, perennemente sulla difensiva (anche per gli errori e le storture clientelari da cui non è immune) ma nel mentre il tempo passa e le probabilità di salvezza diminuiscono drasticamente. Abbiamo ancora bisogno nuovamente di un vero regime prima di piangersi addosso e leccarsi le ferite? Lo scontro politico sta montando di giorno in giorno e ormai le minacce alla luce del giorno dei nostri governati non ci scandalizzano più come in passato.
Orami sentire che "Santoro è scandaloso e che và fermato" è assolutamente normale così com'è prassi per un premier, nell'esercizio delle sue funzioni, gridare da un palco che la sua ministra, dalla dubbia carriera politica, oltre ad essere "bella, dolce e intelligente" è anche "una donna con le palle".
Abbiamo barattato tutto, anche l'intelligenza e il rispetto per noi stessi.

venerdì 12 marzo 2010

Totalitarismo gelatinoso

in questi ultimi mesi stiamo vivendo un remake della crisi fascista del 1925.
1) il duce, in qualità di capo del governo, non è più responsabile di fronte al parlamento.
2) dopo l'attentato, Mussolini abolisce la libertà di stampa per tutti i partiti e le organizzazioni antifasciste.
3) minaccia di usare la milizia contro le opposizioni
4) riduce i sindacati
5) autorizza il ministro degli interni a sorvegliare su tutte le presunte organizzazioni sovversive
6) l'esecutivo di fatto è l'unico organo che emana norme giuridiche
etc
etc

tutto questo perchè un regime per autosostenersi in fase di decadimento deve necessariamente sospendere, con la forza, le libertà democratiche ed imporre la propria visione antropologica attraverso tutti i mezzi a propria disposizione; legali o illegali...nella loro concezione manichea il fine giustifica i mezzi.

Il fascimo in questa fase si autoproclamava un sistema totalitario come espressione e trasposizione dei principi e volontà del suo duce.
Emilio Gentile (da non confondersi con Giovanni Gentile ministro fascista) definiva così il totalitarismo:
« ...è una tecnica politica che può essere applicata continuamente in una società di massa. [...] Una tecnica che punta a uniformare l’individuo e le masse in un pensiero unico, usando il controllo dell’informazione. »

giovedì 28 gennaio 2010

Nomi, Cose, Città, Animali

Nomi, Cose, Città, Animali!
Sarà ancora il passatempo degli studenti "primari" e "secondari" come si usava fino a qualche anno fà nelle ore di "buco"?
Una città con la D?...Domodossola...allora tutti un bel 5!
Oggi sarebbe più facile prendere 10 perchè c'è la rete. Oggi viviamo il tempo reale, non c'è tempo di pensare, serve tutto subito, all'istante e allora il gps, google earth sono una manna dal cielo. Senza nessuna ombra di dubbio la tecnologia aiuta, coadiuva ma non dovrebbe sostituire il pensiero, la capacità cognitiva. Molti anni fa durante un colloquio per pony express la domanda che creò panico nei "colloquiandi" fu quella di ottimizzare la consegna di tre pacchi su tre località diverse senza utilizzo della cartina.
Ma oggi c'è la tecnologia. L'errore comune che si commette è pensare che qualcuno debba pensare per noi. Ora non voglio dimostrare un teorema ma l'idea di base che mi accompagna è che per molti pensare a qualcosa che và oltre la routine sia faticoso e allora mi vengono alla mente tutta una serie di cose che ormai permeano la nostra vita.
Qualcuno ha notato la progressiva diminuzione della difficoltà dei quiz televisivi? Perchè lo fanno? per far vincere di più o per creare l'illusione di essere "preparati" perchè si è in grado di rispondere? Nel grande fratello ci sono personalità di spicco, dal punto di vista morale o culturale, o persone di bassa caratura? non è moralismo ma una riflessione che prima o poi bisogna pur fare.Qual'e il modello culturale che si vuole proporre? In molti casi, e questo dipende da come è organizzato il mercato, non è l'utente finale che sceglie il prodotto ma è il venditore che propone le merci.
Un altra domanda potrebbe essere: qual'è il mezzo di informazione privilegiato dagli italiani? la Tv ovviamente perchè è più fruibile, perchè non impegna eccessivamente il pensiero e poi perchè con l'aiuto delle immagini quello che viene proposto sembra vero. Visto in TV! è lo spot che da qualche hanno riappare nelle pubblicità (vedi l'adsl di libero con Fiorello).

mercoledì 20 gennaio 2010

Questione Nucleare

il nucleare fa gola alla grande industria perchè garantisce contratti di lunga durata. Una centrale nucleare di III generazione costa circa 3 miliardi di euro...ai prezzi di mercato europei, poi da noi i prezzi lievitano sempre. Il governo ne vuole cotruire 4 e confidustria è ben contenta: 12 milliardi! Poi c'è la manutenzione, lo smantellamento a fine vita, lo smaltimento delle scorie, etc...insomma un mare di soldi e di società molto difficile da controllare: siamo in Italia! Veramente l'elettricità prodotta con il nucleare è economica. Beh a livello elettorale si! Pensate solo 3 centesimi per chilowattora! Il fotovoltaico e l'eolico sono antieconomici e sinceramente anche esteticamente brutti!
Peccato però che nei 3 centesimi non sono conteggiati i costi di gestione delle scorie, di smantellamento della centrale, del combustibile nucleare, militarizzazione del territorio , assicurazioni, etc.
L'Italia ha un passato nucleare e questa eredità (scorie, gestione depositi, smantellamento, ect) si stima ci costerà (dal 2001 a 2021) circa 3 miliarti di euro. Intanto però abbiamo già speso oltre 10 miliardi di euro dal'89 ad oggi. Perchè? Beh! mantenere in sicurezza degli oggetti (prodotti di fissione)la cui radiotossicità persiste per migliaia di anni è oneroso. Non è come far invecchiare il vino in cantina.
Però anche questo ha i suoi vantaggi. Per qualcuno è un business. Ma gli esperti cosa dicono?

-estratto da un'intevida a Carlo Rubbia (premio Nobel per la fisica)-
Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".

In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".

Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".

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Ultima domanda!
Perchè il governo vuole tornare al nucleare?

Ultima risposta!
Beh! ammessa la buona fede e l'ingenuità dei nostri governanti il motivo è questo. Attenzione lo dicono loro, non è una mia elucubrazione mentale!
L'Italia da troppo tempo è dipendente dalle risorse energetiche di altri paesi ed è ora di uscire da questo circolo vizioso che costa caro ai cittadini in termini economici. E' vero infatti che in Italia l'elettricità ha il prezzo (e le tasse!) più alte dell'Europa a 25 ed è altrettanto vero che l'Italia non ha praticamente giacimenti di petrolio, gas e carbone uttilizzati oggi per produrre l'energia di cui abbiamo bisogno.

Ma allora l'Italia sarà ricca di uranio?
Macchè l'unico giacimento è stato scoperto negli anni '50 e mai utilizzato perchè antieconomico.

Ma allora i governanti vogliono buttarsi nel business delle scorie?
In tutto il mondo il problema è trovare un posto sicuro (geologicamente stabile e possibilmente lontano dalla popolazione) per "accantonare" le scorie aspettando che il tempo faccia il suo corso. Ad esempio gli
Americani stanno costruendo in Nevada, alla modica cifra di 60 miliardi di dollari, un deposito che gli possa garantire 10 anni di autonomia produttiva. E poi? E noi i Italia come siamo messi?

La protezione civile dice questo:
"L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante. La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive, che causano l’accavallamento dei blocchi di roccia. Dall’andamento della linea nell’immagine si capisce perché, di fatto, solo la Sardegna non risenta particolarmente di eventi sismici. "

Abbiamo risolto! La Sardegna la "spopoliamo" e ci facciamo un enorme deposito nucleare.
Credo che la "questione nucleare" sia pura propaganda oppure un "gettone" per "gli amici degli amici".

venerdì 15 gennaio 2010

Lo Statista

Alla luce dell'esaltazione del Craxi "statista" proposta da Silvio Berlusconi & C. ripercorriamo alcune tappe salienti della politica Craxiana a cavallo tra gli anni '80 e '90.

14 Ottobre 1984
Un decreto del Governo Craxi, passato con la fiducia, e convertito in legge il 12 giugno 1984 (legge 219/1984) taglia 4 punti percentuale della Scala Mobile. Alcuni studiosi afferamarono che grazie a questa misura l'inflazione scese dal 16% al 4% nel periodo 1983-1987 e che il deficit pubblico scese dal 15% al 10%. Affermazioni completamente alterate poichè la diminuzione dell'inflazione era un fenomeno strutturale tant'è che era diminuzione dal 1979 quando raggiunse il 22% e riprese a salire proprio dal 1987. Il deficit pubblico diminuì effettivamente, però dal 12,5% all' 11% , ma il "debito pubblico" da non confondersi con il "deficit pubblico" in quel periodo di riferimento crebbe dal 70% al circa il 95% del PIL. Il debito crebbe vertiginosamente per l'aumento spropositato della spesa per interessi - ricordo che il deficit viene finanziato con l'emissione di titoli di stato - dovuta all'abolizione del vincolo di acquisto di titoli di stato a tassi "calmierati" imposto alle banche fino al 1982.

20 Ottobre 1984
Il governo Craxi vara un decreto, convertito in legge il 4 Febbreio 1985, che legalizza in via "provvisoria" la possibilità, con “interconnessione funzionale" ovvero la differita contemporanea su scala nazionale, delle reti private di Silvio Berlusconi a continuare le trasmissioni su scala nazionale. Il decreto toglie i sigilli che i pretori di Torino, Roma e Pescara avevano messo il 16 Ottobre alle reti del Cavaliere. Per dirla tutta poichè i suddetti pretori - definiti "d'assalto"- minacciarono nuovi black-out, Craxi pensò alla "via dell'inciucio" con i democristiani e i "comunisti o quello che pensavano di essere". In quel momento verrà lottizzato il servizio pubblico televisivo. Alla DC andrà la direzione della Rai (Biagio Agnes in quota DC-De Mita) e Rai3 viene "appaltata": i "comunisti edulcorati" alla direzione e al telegiornale nazionale, i democristiani - di nuovo! - all'informazione regionale e i repubblicani al dipartimento scuola ed educazione. Così fu scongiurato l'ostruzionismo e così fu varato il nuovo decreto il 6 Dicembre 1984. Il 4 Febbraio 1985 il PCI votò contro la conversione in legge ma fece i conti senza l'oste pensando di aver portato a casa una rete televisiva gabbando Craxi e confidando sull'approvazione del riassetto del sistema radiotelevisivo previsto nel giugno dello stesso anno che avrebbe ripristinato l'illegalità delle reti del cavaliere. Non andò come previsto!...il resto è storia.

28 Febbraio 1985
Con la legge n° 47 del 28/2/1985 furono ammessi al condono edilizio tutti gli abusi realizzati fino al 1/10/1983.L'effetto dell'annuncio di un possibile condono edilizio provocò in 2 anni, dal 1983 al 1984, l'insorgere di oltre 200000 costruzioni abusive, un'enormità se si considera che tra il 1982 e il 1997 ne furono realizzate in totale quasi un milione. In 2 anni vennero perpetuati circa il 24% degli abusi edilizi del quindicennio '82-'97. Come sempre avviene in questi casi la "legge di condono" venne presentata come la panacea che avrebbe interrotto la vecchia "gestione urbanistica" e definito un sistema di regolamenti penali ma sopratutto introdotto la diretta responsabilità delle amministrazione locali per
l'accertamento e la repressione degli abusi. Peccato però che non fu mai realmente applicata poichè l'art 13 della stessa legge che introduceva il concetto di "sanatoria edilizia" creò confusione con le normative di tutela ambientale per le quali non è prevista "sanatoria".


17 Febbraio 1992
Primo arresto dell'inchiesta "Mani pulite". Mario Chiesa definito da Craxi il "mariuolo isolato" del PSI venne arrestato mentre prendeva una tangente. Con la sua confessione si scatena il terremoto che porterà alla fine della prima repubblica. Il cataclisma decimò il PSI che entro in crisi e si sciolse alla fine del 1994 mentre la DC anch'essa colpita dell'onda d'urto della "magistratura democratica", come oggi la definisce il cavaliere, si sciolse definitivamente nel 1993. I sopravvisuti si rifugiarono nei nuovi partiti nascenti, primo fra tutti Forza Italia nato come movimento politico di rinnovamento e modernizzazione e divenuto poi un contenitore di capitale umano eterogeneo.

3 Luglio 1992
Craxi alla Camera affermò che tutti i partiti avevano finanziato le proprie attività con denaro ottenuto illegalmente e "per quanto reazioni e giudizi negativi possa comportare e per quante degenerazioni possa aver generato non è e non può essere considerato ed utilizzato da nessuno come un esplosivo per far saltare un sistema, per delegittimare una classe politica, per creare un clima nel quale di certo non possono nascere né le correzioni che si impongono né un’opera di risanamento efficace ma solo la disgregazione e l’avventura". Negli stessi giorni veniva raggiunto dai primi avvisi di garanzia. Il 29 Aprile del 1993 di nuovo in parlamento affermò "Basta con l'ipocrisia!", tutti i partiti si servivano delle tangenti per autofinanziarsi, anche quelli che qui dentro fanno i moralisti".


5 Maggio 1994
Craxi fugge ad Hammamet in Tunisia dove soggiornò fino al 19 gennaio del 2000 quando morì per un arresto cardiaco.


Bettino Craxi classe 1934

- Condannato in via definitiva a cinque anni e sei mesi per le tangenti Eni-Sai (corruzione)
- Condannato a quattro anni e sei mesi per le tangenti della Metropolitana milanese (finanziamento illecito)
- Condannato in secondo grado a tre anni per Enimont (finanziamento illecito)
- Condannato a cinque anni e nove mesi per le tangenti Enel e a cinque anni e nove mesi per il Conto Protezione (bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano
- Salvato dalla prescrizione in appello dopo una condanna a quattro anni in tribunale per le tangenti di Berlusconi tramite All Iberian
- Imputato in primo grado per le bustarelle dell’autostrada Milano-Serravalle (corruzione) e per quelle della cooperazione col Terzo Mondo, nonché per frode fiscale sui proventi delle sue varie tangenti

Per tutti i processi in cui era imputato è stata pronunciata estinzione dopo il suo decesso.


Se qualcuno vuole elogiare uno "statista" di questo calibro insieme a Silvio Berlusconi & C. si faccia avanti.

mercoledì 23 dicembre 2009

Terza Repubblica

Nel '92 entravamo violentemente nella Seconda Repubblica. Mani Pulite era l'espressione dell'anno in cui tutti si riconoscevano, tranne ovviamente gli inquisiti e i loro compari.
A 17 anni di distanza pochi si riconoscono in quell'espressione tant'è che la magistratura è sotto scacco da quel manipolo di politici che scamparono al terremoto giudiziario e che oggi, come allora, risiedono trasversalmente in parlamento.
La classe politica è in gravi condizioni; non riesce, come nel '92, a rispondere alle richieste del popolo elettore; risponde, come allora, solo a se stessa per argirare i propri problemi giudiziari e per gestire gli interessi economici strettamente collegati all'azione politica. I segnali ci sono tutti e l'imbarbarimento dei toni degli ultimi mesi quasi preannuncia, come allora, il giro di boa.