venerdì 12 marzo 2010

Totalitarismo gelatinoso

in questi ultimi mesi stiamo vivendo un remake della crisi fascista del 1925.
1) il duce, in qualità di capo del governo, non è più responsabile di fronte al parlamento.
2) dopo l'attentato, Mussolini abolisce la libertà di stampa per tutti i partiti e le organizzazioni antifasciste.
3) minaccia di usare la milizia contro le opposizioni
4) riduce i sindacati
5) autorizza il ministro degli interni a sorvegliare su tutte le presunte organizzazioni sovversive
6) l'esecutivo di fatto è l'unico organo che emana norme giuridiche
etc
etc

tutto questo perchè un regime per autosostenersi in fase di decadimento deve necessariamente sospendere, con la forza, le libertà democratiche ed imporre la propria visione antropologica attraverso tutti i mezzi a propria disposizione; legali o illegali...nella loro concezione manichea il fine giustifica i mezzi.

Il fascimo in questa fase si autoproclamava un sistema totalitario come espressione e trasposizione dei principi e volontà del suo duce.
Emilio Gentile (da non confondersi con Giovanni Gentile ministro fascista) definiva così il totalitarismo:
« ...è una tecnica politica che può essere applicata continuamente in una società di massa. [...] Una tecnica che punta a uniformare l’individuo e le masse in un pensiero unico, usando il controllo dell’informazione. »

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